La Frazione
Villa Botteri è la maggiore tra le frazioni di Trisobbio, situata a circa 3 km dal borgo medievale, nei pressi di direttrici verso Ovada (strada Cappellette) e Rocca Grimalda.
La frazione fu sempre popolosa, nella seconda metà del 1700 risultavano circa 250 residenti, mentre nel 1962 il numero scende a 84 nella frazione e poco più di un centinaio nelle cascine circostanti, fino a risultarne 39 nel 1981 (e circa 80 nelle cascine).
E’ quindi naturale, che nel periodo di maggior popolazione, nella frazione si aprisse una azienda di “Sali e Tabacchi”, dato che la più vicina era posta a circa 3 km, nel 1787 si nomina un Cappellano per la Chiesa Campestre della frazione, mentre verso la fine del 1800 il Vescovo di Acqui concede che, la domenica e nelle feste, avvenga la Benedizione del SS Sacramento.
Sempre nello stesso periodo, gli abitanti della Villa firmano una scrittura privata per coprire le spese per lo stipendio del Cappellano e la manutenzione della Chiesa.
Come detto nella pagina delle “Scuole Vecchie“, la frazione ebbe fino al 1970 una propria scuola, che serviva sia gli abitanti della frazione che quelli delle cascine circostanti che, sebbene appartenenti ad altri Comuni, erano più comodi a raggiungere Villa Botteri per la scuola, gli acquisti nei negozi locali, la Messa o anche semplicemente per passare una serata in compagnia, magari al Circolo locale.
Era anche attivo un ufficio Postale, che sfruttava la vicinanza con la provinciale delle Cappellette su cui transitavano le corriere “postali” per l’invio e ricezione della corrispondenza.
Nello stesso periodo il territori limitrofo alla frazione (Santo Stefano, la Casa Grossa…) ospitava diverse Osterie e affittacamere.
Recentemente il cortile della Canonica è stato sfruttato dalla Pro Loco per alcune iniziative, sopratutto rinfreschi o pranzi sociali, facendo risuonare, lungo le facciate di pietra, suoni e voci come nei tempi addietro.
Galleria fotografica Villa Botteri
La locale Chiesa di San Giovanni ospita un antico affresco di San Bovo, recentemente riscoperto e recuperato, testimoniante l’antichità della costruzione.
L’affresco infatti apparve durante i lavori di manutenzione, inizialmente come “sinopia” tecnica che consisteva nel fare il disegno preparatorio usando delle terre rosse, diffusa fino ad inizio 500 e poi sostituita con altre tecniche, quali il graffito e lo spolvero e attualmente si presenta restaurato.
Percorrendo la strada in direzione di Rocca Grimalda si incontra una cappelletta dedicata alla S. Vergine del Carmelo, da cui lo sguardo percorre la valle che porta verso Carpeneto e Rocca Grimalda, mentre in lontanza si possono intravedere le Alpi.